Stats Tweet

Luigi XIV.

(detto il Grande, o il re Sole). Re di Francia. Figlio di Luigi XIII, divenne re a cinque anni, sotto la tutela della madre Anna d'Austria e del cardinale Mazzarino. Alla morte di questi, nel 1661, assunse l'effettivo potere che mantenne per un arco di tempo molto esteso: il "lungo regno" di L. XIV copre ben settantadue anni. Andando contro la tradizione, non procedette alla nomina di un primo ministro, ma governò personalmente, servendosi pur sempre di ministri capaci e devoti, con funzioni puramente consultive ed esecutive. Sulla base della dottrina del diritto divino del re, operò un accentramento del potere monarchico che consentì l'instaurazione e il mantenimento in Francia di un governo effettivamente nazionale. L'identificazione della sovranità dello Stato con il potere personale del re (famosa la frase con cui inaugurò il suo regno: "l'état c'est moi", "lo Stato sono io"), lo portò a impegnarsi per abbattere ogni ostacolo che a esso si opponesse. Governò attraverso una burocrazia centralizzata di estrazione borghese, riducendo al minimo l'autonomia degli organi di governo tradizionali, cioè delle corti e dei parlamenti locali. Neutralizzò la nobiltà di spada, trasformandola in nobiltà di corte, attirandola a Versailles e asservendola con la concessione di sovvenzioni. A glorificazione del potere regio, diede grande impulso alle arti, accogliendo a Versailles artisti del calibro di Corneille, Racine, Molière, La Bruyère, Lulli, per non parlare poi delle opere monumentali ultimate a Parigi sotto il suo regno (da le Tuileries alla piazza Vêndome, ai lungosenna). Nell'ambito economico, sotto la direzione del ministro delle Finanze Colbert, attuò una politica di rigido mercantilismo, tendente a trasformare la Francia in una grande potenza commerciale e industriale. Nell'ambito della politica estera, perseguì lo scopo di imporre l'egemonia francese sull'Europa, in un periodo in cui la Spagna si presentava gravemente indebolita, l'Impero germanico era assorbito dalla difesa contro i Turchi e il re d'Inghilterra, Carlo II, in lotta col Parlamento, appariva bisognoso dell'aiuto finanziario francese. Dopo un periodo di preparazione diplomatica e militare, opera dei ministri Louvois e Vauban, nel 1667 procedette all'invasione delle Fiandre spagnole. Intraprese quindi una lunga guerra contro l'Olanda (1672-78) e, successivamente, si impadronì delle città alsaziane. Le conseguenze della guerra accentuarono la crisi politico-economica, determinata soprattutto dalla persistenza delle dogane interne e dalle esenzioni fiscali della nobiltà nonché dalla diffidenza verso gli investimenti produttivi. Gli ultimi trent'anni del lungo regno di L. XIV, cioè dal 1685 al 1715, furono caratterizzati da una progressiva decadenza. La sua ambizione sfrenata aveva schierato tutta l'Europa contro di lui e i suoi grandiosi progetti di conquista finirono nell'umiliazione. La guerra della Lega Augusta (1689-1697) segnò una prima battuta d'arresto della potenza francese. Il conflitto si riaccese nel 1701 per l'opposizione delle potenze europee alla successione sul trono di Spagna di Filippo d'Angiò che gli era nipote. Dopo alterne vicende, in cui la Francia venne a trovarsi sull'orlo della catastrofe, Filippo venne riconosciuto re di Spagna (trattati di Utrecht del 1713 e di Rastadt del 1714), ma i mutamenti del quadro politico europeo avevano ormai posto fine all'egemonia francese. Il costo delle campagne militari aveva portato il Paese sull'orlo del fallimento e l'imposizione di tasse oppressive e ineguali impoverì larghi strati di popolazione. L. XIV fece pesare la propria mano tanto sullo Stato quanto sulla Chiesa e la persecuzione dei protestanti, culminata nella revoca dell'editto di Nantes (1685), costrinse alla fuga migliaia di persone, depauperando la Francia di preziose energie umane. L. XIV instaurò in Europa il più compiuto modello di monarchia assoluta, viziato però da gravi contraddizioni. Tra queste, particolarmente stridente appariva quella tra l'appello all'iniziativa imprenditoriale borghese e la conservazione degli antichi privilegi feudali che, impedendo la razionalizzazione del sistema fiscale, finirono col provocare il dissesto finanziario, destinato a portare alla rovina la monarchia francese (Saint-Germain-en-Laye 1638 - Versailles 1715). • Arte - Stile L. XIV: dei grandi stili dell'ebanisteria francese è il primo ad avere una fisionomia ben individuata e originale all'insegna della fastosità e dello splendore. Il Re Sole seppe dare un nuovo impulso alla cultura figurativa francese, svincolandola dal modello italiano e fiammingo cui sino a quel momento era stata completamente legata. In questo clima nacque nel 1662 la Manifacture Royale des Meubles de la Couronne: una fabbrica che riuniva falegnami, stuccatori, tappezzieri, orafi, ricamatori, ecc. Da questa bottega uscirono i grandi impulsi allo stile L. XIV: un mobilio dorato, in cui le strutture architettoniche sono soltanto intuibili sotto l'esuberanza delle decorazioni ornamentali. Tra i maggiori artisti dell'epoca vanno ricordati: i Gobelins, famiglia votata alla fabbricazione di pregiatissimi arazzi, C. Le Brun, pittore di corte, A.C. Boulle, al quale risale gran parte dell'invenzione dei principali motivi strutturali e ornamentali dello stile L. XIV, famoso in particolare per la tecnica dell'intarsio in bronzo, avorio e legni policromi. Boulle codificò e pubblicò un trattato sullo stile dei mobili. Se la caratteristica dei mobili Boulle fu la particolare forma e ricchezze delle ornamentazioni, oltre alla vera e propria invenzione bronzieres, ricordiamo pure il modellato dei cosiddetti comò a cassetti di struttura bassa e panciuta, le consolles, soprattutto nella forma detta d'applique (gambe raccolte al centro e necessità di appoggiare il mobile per un lato al muro), e i tavolinetti a tre piedi detti torchéres. Meno originale l'evoluzione del letto che rimane pressappoco nella forma quadrata con vasto baldacchino spesso sospeso e sormontato da ornati. Le poltrone e i divani acquistano una fisionomia più modellata e opulenta nei confronti dei sedili Luigi XIII: le gambe, i braccioli e le linee degli schienali si incurvano e si compongono contenendo la ricchezza delle stoffe damascate prodotte dalle grandi fabbriche artigiane di Parigi. Caratteristica dello stile L. XIV è la completa unione dell'arredamento con l'ambiente architettonico: tipico esempio dello stile L. XIV è il fastoso interno della reggia di Versailles.